Vivere in affitto a Torino. Numeri e proposte per potenziare la città universitaria

Nell’ambito del ciclo di conferenze “Unito Spazio Pubblico” e, nello specifico, dell’incontro Torino città dei giovani: alta formazione e qualità urbana tenutosi il 12 Gennaio 2018, Simone Baglivo (referente del servizio Cerco Alloggio-Cerco Casa di E.Di.S.U) è stato invitato presso la sede dell’Università di Torino per raccontare l’esperienza, le possibilità e gli sviluppi del servizio Cerco Alloggio attivo sul territorio piemontese dal 1 Agosto 2017:

Ad oggi chi cerca casa lo fa affidandosi a canali e piattaforme online che riescono a coprire la totalità del mercato immobiliare e che hanno sostituito i tradizionali sistemi: annunci cartacei, locandine di agenzie, biglietti su bacheche universitarie […]. Le principali problematiche che incontra uno studente nella ricerca di un appartamento sono: scarsa affidabilità dei portali e dei motori di ricerca, spesso online si trovano case non certificate, senza foto e in molti casi si rischia di imbattersi in vere e proprie truffe; lunghi tempi di attesa e ricerca dell’alloggio, sempre dovuto alle difficoltà presenti sui vari portali¸ alti costi sia di intermediazione che per cauzioni, acquisto di mobili o altre attività connesse alla ricerca dell’immobile […]. Non mancano purtroppo i casi limite di vere e proprie agenzie che truffano gli studenti, proprietari che impongono contratti con clausole vessatorie, litigi nella definizione delle competenze tra proprietari e inquilini su determinate spese e la piaga dell’affitto in nero, che seppur in diminuzione, continua ad essere presente.

Baglivo ha, inoltre, approfondito i numeri legati agli affitti nel capoluogo piemontese:

Sono circa 30.000 i fuori sede provenienti da altre regioni italiane. A questi sono da aggiungere coloro che provengono da altre province del Piemonte e che quindi, almeno in parte, cercano casa a Torino evitando così una vita da pendolari. Se poi si aggiungono gli studenti stranieri e afferenti a programmi di mobilità internazionale, possiamo arrivare a calcolare una platea di potenziali interessati ad un posto letto di circa 50.000 studenti universitari, pari al 50% degli iscritti torinesi. Infine, bisogna considerare l’elevato numero di trasfertisti che ogni anno per brevi periodi raggiungono Torino e che sono i soggetti che incontrano il maggior numero di difficoltà nella ricerca di un alloggio. I posti letto in residenza pubblica per studenti aventi diritto di borsa di studio sono circa 2500 e un numero simile di posti letto è presente nel mercato privato delle residenze. Quasi la totalità degli studenti si affidano, quindi, al mercato privato dell’affitto di una casa.

Cerco Alloggio sta divenendo un vero e proprio punto di riferimento per l’affitto a breve-medio termine per studenti e trasfertisti. Come afferma Baglivo, le ipotesi e le azioni da mettere in campo parallelamente da altri soggetti per allargare la rete di collaborazione fra enti locali, Atenei e servizi, e per fare di Torino una città universitaria, potrebbero essere diverse:

Gli enti locali dovrebbero interrogarsi su come gestire questo flusso di studenti, agevolando loro nella ricerca di una casa, evitando le truffe e sostenendo le buone pratiche esistenti. L’Ente per il Diritto allo Studio e gli atenei allo stesso tempo dovrebbero concentrarsi sul fornire strumenti e servizi sempre più all’avanguardia, considerando la platea a cui sono rivolti, e lavorando sul mercato privato delle abitazioni, tenuto conto che non sarà possibile, da un punto di vista della sostenibilità economica ed ambientale, continuare a costruire e gestire residenze pubbliche e allo stesso tempo non basterà il mercato privato delle residenze per coprire il crescente numero di studenti in arrivo […]. Inoltre, sarebbe importante creare costanti sinergie tra i servizi già esistenti in città e sostenere misure che agevolino gli studenti, come ad esempio il fondo per l’anticipo delle caparre realizzato e attivato dall’Ente per il Diritto allo Studio in collaborazione con il Comune di Torino […]. Allo stesso tempo non bisogna dimenticare il compito delle istituzioni pubbliche e degli atenei nel sostegno alla domanda in ingresso proveniente dall’estero che va agevolata e supportata, in particolare per quegli studenti che necessitano del visto d’ingresso per l’arrivo in Italia e che per averlo hanno l’obbligo di dimostrare una residenza e quindi avere un contratto d’affitto.

 

Staff Cerco Alloggio

 

 

 

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